
Yucatan, il mio itinerario di 12 giorni
Pino Cacucci dice che per conoscere il Messico è necessario abbandonarsi a lui, e per supportarvi nel totale abbandono a questo splendido paese, ecco le tappe del mio itinerario di 12 giorni alla scoperta dello Yucatan.
Sì, ci ero già stata e me ne ero innamorata. Tra Chichén Itzá e le sue bellezze naturali ero rimasta completamente folgorata; proprio per questo avevo timore che tornandoci una seconda volta avrei potuto mettere a repentaglio quel meraviglioso ricordo che tanto gelosamente custodivo.
Spoiler: non è successo, anzi, ho rafforzato e riempito di colori ancora più vividi quello che avevo in mente.

YUCATAN: CONSIGLI IN PILLOLE
*DOCUMENTI
Per entrare in Messico (ad oggi, Gennaio 2023) è sufficiente avere un passaporto in corso di validità; sotto i 180 giorni di permanenza non è necessario un visto per turismo o viaggi d’affari. Le cose possono cambiare in fretta, per cui vi rimando sempre al sito di ViaggiareSicuri, l’unico di cui mi fido.
*SPOSTAMENTI DA/PER AEROPORTO
Per raggiungere le grandi città dall’aeroporto di Cancun, il consiglio più economico è utilizzare i bus ADO, che coprono in maniera capillare le principali destinazioni che potreste voler raggiungere. Si tratta di bus puntuali, puliti e affidabili. I ticket si possono anche acquistare online. In alternativa, potete utilizzare Uber.
*VALUTA
Oltre alla valuta locale, non è raro che nelle grandi città siano accettati anche i dollari americani. È possibile pagare con carte di credito più o meno ovunque, anche se il consiglio spassionato è di avere sempre con sé dei contanti, soprattutto nelle zone meno battute o dove potrebbero esserci problemi di linea, come Holbox.
*SIM CARD
Durante questo viaggio ho acquistato una sim con la compagnia TelCel, una delle due più famose poiché avevo bisogno di una copertura garantita e la possibilità di avere non solo dati, ma anche sms e telefonate. In alternativa, potreste valutare anche la compagnia Oxxo e le sim virtuali di Airalo (in entrambi i casi però non ho esperienza diretta!).

ITINERARIO DI DUE SETTIMANE NELLO YUCATAN
LAS COLORADAS e RIO LAGARTOS
A circa 3 ore di auto da Cancun, Las Coloradas sono le saline dell’omonimo villaggio di pescatori, e ciò che le contraddistingue, attirando centinaia di persone ogni giorno, è il loro colore rosa.
È possibile visitarle sia dall’esterno in maniera totalmente gratuita, sia pagando un ingresso che permette di camminare lungo una passerella che si snoda proprio al centro della laguna.
NB: non è assolutamente una condizione naturale che si presenta sempre intensa nella stessa maniera… Ovviamente quando ci sono stata io, per vederle rosa ci è voluto un importante sforzo di immaginazione.
Diversamente da Las Coloradas, un giro in barca nella riserva naturale di Rio Lagartos è una tappa che consiglio caldamente; magari calcolando le tempistiche per poter osservare il tramonto, fenicotteri e pellicani nel loro habitat naturale.


EK BALAM
Defilata rispetto alle classiche rotte turistiche si trova l’antica città di Ek Balam, che il lingua Maya significa ‘Giaguaro nero‘. In mezzo alla vegetazione lussureggiante si stagliano diverse piramidi – su cui ad oggi è ancora possibile salire. La più alta, nonché più famosa, si distingue dalle altre grazie alla raffigurazione delle fauci spalancate di un giaguaro.
Dalla città di Ek Balam consiglio assolutamente una visita al vicino cenote X’Canché, una tra le centinaia di pozze di acqua dolce sparpagliate per lo Yucatan.


VALLADOLID e CHICHÉN ITZÀ
Del sito turistico più famoso – probabilmente – di tutto il paese, vi avevo già parlato in un articolo dedicato. Non posso che riconfermarne il fascino nonostante le orde di turisti, le bancarelle di souvenir e il caldo. Il sito archeologico è davvero immenso, motivo per cui consiglio di visitarlo accompagnati da una guida esperta che sia anche in grado di raccontarvene misteri e unicità.
A pochi chilometri di distanza, la deliziosa Valladolid. Colori pastello, viuzze tranquille, cattedrali e una bellissima piazza centrale inondata dal Sole, sono le caratteristiche che ai miei occhi la rendono sempre uno spettacolo unico.
IZAMAL
Una cittadina che paragonerei a un gioiellino, non solamente per il colore giallo oro che dipinge tutti gli edifici del centro e che le ha fruttato il soprannome di ‘Città Gialla‘. Da visitare sono sicuramente il Convento de San Antonio de Padua e le quattro piramidi cittadine, anche in autonomia… Magari all’alba.

MERIDA
Dalla città gialla, alla ‘Città Bianca‘. Anche a Merida gli edifici coloniali la fanno da padrone, insieme a negozietti di artigianato e ristoranti che si fanno portavoce della cucina locale. Vi consiglio di dedicare almeno un paio di giorni alle sue gallerie d’arte, ai musei e al bellissimo centro storico, senza dimenticare il lunghissimo Passo de Montejo, ispirato agli Champs-Èlysées di Parigi!
UXMAL
Uno dei complessi archeologici che più mi ha affascinata, complici sicuramente le ottime condizioni degli edifici che accoglie. Anche in questa occasione il consiglio è visitarlo insieme a una guida specializzata, alla scoperta delle caratteristiche e della storia dell’intero sito.

CAMPECHE
Non c’è da stupirsi se il centro storico di Campeche sia stato nominato Patrimonio dell’UNESCO. Un labirinto di stradine fatte di piccole case e chiese coloratissime, che la sera si trasforma in un susseguirsi di locali accoglienti e guidati da vivaci note musicali. Una cittadina pittoresca che merita almeno un paio di giorni per una visita alla Cattedrale, i bastioni, il lungomare… E un’escursione al sito archeologico di Edznà.

CALAKMUL
Il sito archeologico più suggestivo di tutti, immerso nel verde della vegetazione di una riserva naturale. Ecco cosa direi di Calakmul se dovessi descriverlo in una sola frase. Si trova nascosto nella foresta, motivo per cui è anche il sito Maya più remoto e che richiede più tempo per essere raggiunto. Il lato positivo di questa difficoltà nel raggiungerlo si traduce anche in una notevole scarsità di turisti. Importantissimo avere con sé acqua e un pranzo al sacco, poiché una volta varcato l’ingresso al sito non ci sarà possibilità di acquistare nulla.
ISLA HOLBOX
Potrei definirlo il mio posto preferito dell’intero itinerario senza alcun dubbio. Mi sono innamorata delle spiagge di sabbia bianca così fine da sembrare farina, dei ritmi lenti, delle note musicali che ne scandiscono le ore del giorno e della notte, dell’atmosfera rilassata, dei locali all’aperto… E persino delle sue pozze d’acqua e fango. Esatto, perché Holbox è un’isola spartana dove non esistono strade asfaltate.

Questo piccolo paradiso di pochi chilometri si raggiunge dal porto di Chiquilà con una traversata in traghetto di circa mezz’ora. Qui la parola d’ordine è abbandonarsi al relax totale, ad ammirare le stelle e – se siete sufficientemente fortunati – il fenomeno della bioluminescenza. Il consiglio spassionato è di non abbandonare Holbox senza aver passato una giornata a Cabo Catoche.
TULUM
Tulum è un passaggio obbligato verso uno dei siti Maya più fascinosi di tutti, seppur molto lontana dalle sensazioni di pace e relax di Holbox che ricerco io quando viaggio. La cittadina i sviluppa intorno a un’unica strada statale, dove si susseguono uno dopo l’altro locali, ristorantini e piccole botteghe.
Ma Tulum non è solo negozi e rovine Maya! Qui troverete anche una delle spiagge più apprezzate dell’itinerario, Playa Paraiso! Locali sulla spiaggia che diffondono musica rilassante, ma anche zone selvagge senza nessun insediamento… Toccherà solo scegliere!

LAGUNA BACALAR
Senza dubbio una delle scoperte più incredibili dell’intero itinerario, una delle tappe a parer mio irrinunciabili durante un viaggio alla scoperta dello Yucatan. La Laguna di Bacalar è un lago cristallino, di sabbia bianca finissima, acqua bassa e calda come quella che ci si aspetterebbe dal Mar dei Caraibi… A far da contorno, grovigli di mangrovie che crescono indisturbate e fanno da casa alla fauna autoctona.

PLAYA DEL CARMEN
L’ultima tappa dell’itinerario è stata Playa del Carmen, un centro vivo, colorato, meta di springbreakers e luogo dedicato al divertimento più che alla cultura messicana. Nella movida che anima Playa del Carmen, il cuore pulsante è un locale famoso in tutto il mondo, il Coco Bongo. Non pensatelo assolutamente come una discoteca, ma come un vero e proprio spettacolo in cui si esibiscono professionisti sulle note musicali di canzoni che non potreste non conoscere!
Ecco il mio itinerario di 12 giorni alla scoperta dei quella parte di mondo che sono convinta continuerà a occupare un posto speciale nei miei ricordi e nel mio cuore, lo Yucatan. I suoi colori, il clima, il calore delle persone, il cibo – così piccante e diverso da quello a cui siamo abituati – e quei sorrisi gentili, sono tra le cose che lasciano un segno. A me l’hanno lasciato, due volte di fila.
Costi delle attività e modalità di prenotazione sono molto variabili, esattamente come lo sono anche le aperture di locali e ristoranti, motivo per cui non li ho segnalati direttamente qui. Vi rimando alle mie storie in evidenza su Instagram per approfondire!

Cosa vedere a Kecil, nelle isole Perhentian
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