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Spensierata-mente

5 Decisioni importanti che hanno fatto da spartiacque

Per fare una foto di Elisa, solo Elisa, dovrei guardare indietro e pensare a quelle che definirei le ‘decisioni importanti prese in ventotto anni’. Non sono tanti, lo so. Ma sono abbastanza da essere teatro di spartiacque che hanno riscritto tutto, fino ad arrivare a oggi.

Sono le decisioni geografiche, quelle sentimentali, quelle scolastiche… Tutte.
E dato che questo microcosmo che ho chiamato Mordi&Fuggi é il mio diario, il mio prolungamento, o il mio riflesso, é qui che le racconto. Chissà che magari potrebbero essere condivise da qualcuno.

*(RI)Animazione.
Sicuramente la prima, quella che ha segnato il cambiamento da quell’Elisa malinconica, sempre molto silenziosa a quella che vedete oggi. Di fatto è stata la prima partenza da sola, la decisione di fare l’animatrice in un villaggio turistico, in Spagna, senza nemmeno parlare lo spagnolo. E pensare che ero partita perché un mio vecchio fidanzatino aveva deciso di lasciarmi senza dirlo. Oggi si dice ‘ghostata’. Io, da brava ragazza cresciuta negli anni ’90, dico semplicemente che è stato uno stronzo.

Ebbene, proprio l’oblio in cui ero finita aveva fatto sì che potessi lanciarmi a capofitto in un desiderio che era lì che aspettava. Et Voilà, sei mesi a lavorare 18/20 ore al giorno e sono tornata nuova. Durante quei sei mesi ho capito che svegliarsi felice tutte le mattine fosse qualcosa di realizzabile, e che avrei fatto di tutto per avvicinarmi a quello stato d’animo in tutti i giorni a venire.

*Perdere peso, molto più che un numero.
Credo sia uno dei più grandi traguardi mai raggiunti, la mia conquista, quella cosa che penso quando devo farmi coraggio. Semplicemente perché per me non é stata solo una perdita di peso. É stata una dimostrazione. Una dimostrazione di caparbietà, di forza di volontà, di spirito di sacrificio. Quando penso che sono riuscita a perdere 20 (VENTI) kg, penso davvero di essere in grado di fare tutto. Ogni ostacolo che mi si presenta, penso ‘Eli, sei riuscita a perdere 20kg, cosa sarà mai sta sciocchezza?‘. Perché non si tratta solo di peso. Per me quello non era solo un numero, era uno stato d’animo, un tarlo che stava lentamente bucherellando la mia quotidianità, riempiendola di difetti. Ma ce l’ho fatta.

*Psicoterapia.
Non mi stancherò mai di dirlo, di consigliarla, di parlarne.
Nel mio caso è stata fortemente legata al concetto di perdita di peso, bullismo (di cui non parlerò sicuramente qui e ora) e benessere mentale. La vedo come la possibilità di districare una trama in cui si era formato un nodo all’inizio. Ecco, la psicoterapia scioglie quel nodo e ti aiuta a riprendere in mano il lavoro. Bisogna essere pronti a mettersi sotto la lente di ingrandimento, richiede impegno, tempo e volontà.

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©Unsplash

*Viaggiare da sola.
Altra cosa che non mi stancherò mai mai mai mai mai di dire. L’esperienza che mi ha tolto le fette di salame dagli occhi, ha alzato il sipario, mi ha fatto vedere le cose per la prima volta; tra tutte, mi ha fatto vedere Elisa per la prima volta.
Tutto è partito dal mio pallino di visitare Copenaghen, e mentre gli amici mi dicevano “Sisi ci vengo anche io!”, accampavano scuse, ritardi, parole. Insomma, sono pur sempre Gemelli, sono impaziente per natura e non sopporto l’idea di dipendere da altre persone. Esattamente nel tempo che ci avete messo voi a leggere questa frase, avevo comprato biglietto e prenotato ostello.

Dicevamo, Copenhagen.

Sì, proprio quella volta in cui mi hanno negato l’imbarco. Anche per questo è stato un viaggio essenziale. Tra le decisioni importanti, mi ha insegnato che quando voglio fare qualcosa, devo farla e basta, senza aspettare che gli altri abbiano voglia e tempo di partire con me. E da lì di viaggi da sola ne sono seguiti altri, perché ho deciso di tenermi ben salda al bisogno che scatena la volontà di partire senza compagnia: la necessità di rimettermi in bolla.

Ogni volta che succede, è una magia. È come ricollegarmi a quella parte di me che stavo cercando. Vi lascio immaginare come fossi messa, e quale fosse la necessità di tornare in bolla per decidere di andarmene da sola un mese in Asia. Magari parleremo anche di questo, un giorno.

*Mordi&Fuggi.
Avevo deciso di non inserirlo nella lista delle cinque decisioni importanti perché la premessa sarebbe stata una fotografia di Elisa, solo Elisa. La verità è che, chi è Elisa oggi, lo deve anche a Mordi&Fuggi. Per anni sono stata in un angolino, nascosta. Ero la classica ragazza-tappezzeria, che quando si trovava in gruppi numerosi non parlava. Giuro che se avessi potuto confondermi con il muro o mimetizzarmi nell’ambiente circostante lo avrei fatto. Guai a dire la mia opinione ad alta voce, mettermi in mostra? Assolutamente no.

Per ultima tra le decisioni importanti quindi, Mordi&Fuggi. Io volevo solo qualcuno che mi ascoltasse, un corrispettivo del mio diario, quello su cui scrivevo ogni giorno, che però potesse essere utile a tutti.

Volevo poter essere utile, consigliare, condividere, raccontare e – se possibile – emozionare. Adesso capite perché sarebbe stato impossibile non includere Mordi&Fuggi nelle mie più grandi decisioni? Mi ha dato tutto questo, e anche qualcosa in più.

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